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Le origini della collezione egizia rodigina

L'ingente collezione conservata presso l'Accademia dei Concordi di Rovigo, che in questa esposizione è solo in minima parte rappresentata, è dovuta, principalmente, alla donazione fatta da Giuseppe Valsè Pantellini (Rovigo 1826- Fiesole 1890).

Ritratto di Giuseppe Valsè Pantellini

Ritratto di Giuseppe Valsè Pantellini, Accademia dei Concordi di Rovigo

Giuseppe Valsè Pantellini, in esilio dopo aver partecipato ai moti d'insurrezione del Polesine nel 1848 contro gli invasori austro-ungarici, giunge in Egitto dove, a partire dal 1865, dà avvio a una fiorente attività imprenditoriale.

Al Cairo prende in gestione, e poi in possesso, il Grand Hotel, albergo costruito dagli inglesi per ospitare i viaggiatori in transito per le Indie. La struttura, rinominata New Hotel, diventa, per la posizione strategica e per le doti organizzative di Valsè, un punto di riferimento per personaggi illustri dell'epoca, nobili, agenti dei consolati e ricchi viaggiatori provenienti da tutto il mondo.

Ad Alessandria acquista, qualche tempo dopo il Grand Hotel, l'elegante Hotel d'Europe, altra tappa fondamentale per i viaggiatori in arrivo o transito e, soprattutto, per alcuni egittologi di grande fama, quali A. Mariette e G. Maspero.

Per le indubbie capacità organizzative, in occasione dei festeggiamenti per l'apertura del Canale di Suez, Valsè viene, addirittura, scelto dal Vicerè d'Egitto per alloggiare e assistere i numerosi ospiti internazionali invitati all'evento.

È tale la fama dell'imprenditore, che, nel 1877, l'allora presidente dell'Accademia dei Concordi di Rovigo, sig. Lorenzoni, si rivolge, quindi, al talentuoso concittadino nel tentativo di realizzare un museo nella città natale.

Tra il 1878 e il 1879 il solerte Valsè spedisce all'Accademia cinque casse di reperti, per un totale di circa cinquecento reperti, che ancora oggi costituiscono il nucleo principale della collezione rodigina dell'Accademia.

Accanto alla donazione Valsè Pantellini, si annoverano quelle, minori, di altri rodigini: un numero imprecisato di reperti dal Basso Egitto da parte di Lodovico Bassani, sette frammenti di statuette donate dall'ingegner Eugenio Piva nel 1893 e sette reperti appartenuti alla nota famiglia Silvestri.

Queste donazioni minori non sono identificabili all'interno dell'intero corpus della collezione dell'Accademia, salvo tre reperti riconosciuti attraverso alcuni disegni del Settecento e appartenuti, appunto, alla famiglia Silvestri: due ushabty e un bronzetto raffigurante Amon.